Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi | [17/11/2016]

​(17 novembre 2016) Audizione informale dell’Ufficio affari legali ABI presso la X Commissione permanente Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati.

​Illustre Presidente, Onorevoli Deputati,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana, del Presidente Antonio Patuelli e del Direttore generale Giovanni Sabatini, per l’invito a partecipare alla presente audizione che consente di esprimere il punto di vista del mondo bancario sulle proposte legislative in tema di riforma della disciplina dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.È ormai noto come, in generale, la disciplina della crisi delle imprese giochi un ruolo fondamentale per la società nel suo insieme, con particolare riguardo agli investitori, ai debitori e ai creditori. Si tratta di un elemento essenziale che è in grado di influire sulla crescita e sull’occupazione.Un quadro normativo in materia ben disegnato massimizza l’efficienza, la prevedibilità e l’efficacia delle procedure di insolvenza. Ciò agevola, a sua volta, gli scambi, sostiene un sistema creditizio efficace e assicura un clima favorevole agli investimenti, con vantaggi per l’economia nel suo complesso.Norme efficienti in materia di insolvenza possono contribuire ad aumentare il tasso di recupero dei crediti e a consentire così un più ampio ed agevole ricorso delle imprese al finanziamento del mondo bancario …

Il testo dell’audizione

Audizione ABI informale presso la X Commissione permanente Attività produttive della Camera

Disegno di legge di bilancio 2017 | [04/11/2016]

(​​4 novembre 2016) ​Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato

Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori, consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sul Disegno di legge di bilancio del 2017, che dà attuazione alla programmazione economico-finanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) 2016.Il nostro contributo è strutturato in due parti:

  • nella prima presentiamo considerazioni sull’impostazione generale della manovra – anche nel quadro della più complessiva politica economica e di bilancio come definite con la Nota di aggiornamento del Def, con il Documento programmatico di bilancio e con il Decreto legge 193 del 22 ottobre 2016 (cd “Decreto fiscale”) collegato alla legge di bilancio;
  • nella seconda ci concentriamo sulle misure più specifiche a cui la legge di bilancio fa riferimento e che potranno avere diretto impatto sullo sviluppo degli investimenti e sull’efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi.

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato

92^ Giornata mondiale del risparmio | [27/10/2016]

​(27 ottobre 2016) Intervento del Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

Per realizzare una svolta decisamente positiva rispetto agli effetti della grave e lunga crisi, occorre ricreare quel clima di fiducia che è indispensabile per la ripresa, per incoraggiare il ciclo virtuoso del risparmio e degli investimenti. Occorre innanzitutto una più solida certezza e stabilità del diritto. Le banche in Italia stanno sostenendo ogni sforzo per la ripresa. Senza “aiuti di Stato”, con il costo anche di salvataggi di banche in crisi e di Fondi obbligatori e volontari, lontane dagli scandali internazionali, le banche in Italia sospingono la ripresa con tempi ancora troppo lunghi della giustizia civile, con requisiti di capitale mai così alti, con i tassi più bassi, incorporando gran parte dei costi conseguenti allo “spread” fra titoli di stati, contraggono nuovi prestiti incoraggiando la domanda, come per i mutui, subiscono le contraddizioni dell’Unione europea e dell’Unione bancaria ancora prive delle indispensabili identiche norme di diritto bancario, finanziario, fiscale, fallimentare e penale dell’economia. Le Istituzioni europee deludono e non danno segni di progettualità per una nuova Costituzione per l’Europa e per le tematiche bancarie che rappresentano, con l’immigrazione, il principale banco di prova per la sopravvivenza e lo sviluppo di questa Unione europea. Le banche, con tante differenze, sono state indebolite dalla crisi in tutta Europa, mentre la sperimentazione biennale della vigilanza unica non sta rappresentando una svolta per la ripresa, ma appesantisce misure che da prudenziali si trasformano paradossalmente in ulteriore incertezza per le banche stesse che, invece, necessitano di maggiore redditività.E’ indispensabile un salto di qualità delle strategie europee e una verifica dell’esperienza della Vigilanza unica: senza un’evoluzione dell’integrazione europea, la sola Vigilanza unica rischia di essere una fuga in avanti. L’Unione bancaria, senza norme identiche, rischia di accentuare i divari fra nord e sud, senza stimoli di ripresa verso i mezzogiorni d’Europa e con rischi di meridionalizzare anche le regioni più produttive del nord e centro Italia. L’Unione bancaria deve essere completata; altrimenti, se resta com’è oggi, va indietro. Occorre costruire insieme una nuova Democrazia economica e civile europea e non corrodere gli ideali del federalismo di fronte all’insorgenza di spinte nazionaliste che identificano negli organismi comunitari delle burocrazie che si sommano a quelle nazionali. Le spinte antieuropee sono favorite dagli eccessi normativi e burocratici: nel primo semestre di quest’anno sono stati emanati circa 630 provvedimenti per i settori bancario e assicurativo, con una media addirittura di cinque provvedimenti per ogni giorno lavorativo! In Italia debbono continuare le correzioni delle vecchie anomalie rispetto alle migliori pratiche europee e occidentali. E’ indispensabile correggere i limiti del capitalismo italiano e le spinte anticapitaliste che sono alternative alle libertà dei mercati e alla società aperta. Per la ripresa necessitano “politiche dei fattori” per la produttività, l’efficienza e la competitività delle imprese e dei servizi italiani. E’ una strategia alternativa ai miopi orizzonti settoriali e corporativi. Occorre accrescere la fiducia verso le Banche, a cominciare dal completamento delle regole di “trasparenza semplice” che continuiamo a sollecitare innanzitutto a Consob. La prevenzione delle crisi bancarie deve essere sviluppata non solo dalla Vigilanza unica, ma anche con intensa educazione finanziaria e al risparmio e con inequivoca chiarezza nella vendita di ogni prodotto finanziario, come da tempo auspicano il Sole 24 Ore e l’ABI. Di fronte alla “rivoluzione bancaria” delle sempre più nuove tecnologie e della globalizzazione, le banche in Italia stanno sviluppando piani imprenditoriali che evidenziano anche esuberi di personale. Nel nuovo contratto nazionale di lavoro vi sono gli strumenti per affrontare i processi organizzativi: per i prossimi anni, come sostengono in modo convergente ABI e i principali sindacati, occorre che i fondi esclusivamente bancari finora altrimenti utilizzati, siano indirizzati al sostegno delle uscite volontarie.In tal senso apprezziamo le assicurazioni del Governo. L’Italia non è in retroguardia nelle riorganizzazioni bancarie. I dati del 2015 sono molto superati: in questi mesi del 2016 le scelte dolorose, come le chiusure di filiali, sono state superiori ad ogni aspettativa. In Europa le filiali bancarie non sono uguali: in Italia sono in minor numero che in Germania, Francia e Spagna, mentre sono più numerose che in Gran Bretagna che, però, ha una media di ben 40 dipendenti per filiale, il quadruplo della media italiana: il totale dei bancari britannici è più che doppio di quello italiano, con popolazioni equivalenti. Occorre rimuovere il continuo terremoto internazionale di requisiti patrimoniali delle banche: l’incertezza del diritto ostacola i piani di sviluppo e l’operatività delle imprese bancarie e di ogni altro genere.Il 2017 vedrà un numero ridottissimo di gruppi bancari e banche indipendenti in Italia a seguito delle riforme nazionali, ma ostacolate dalla Vigilanza unica che spesso chiede capitali supplementari per le nuove aggregazioni che sono state sfavorite anche dall’anacronistica sopravvivenza nostrana dell’IVA infragruppo: auspichiamo che essa sia presto superata. Le Banche in Italia sono in prima fila per la legalità, innanzitutto nella lotta al riciclaggio. Occorre che tutti rivalutino le funzioni economiche e sociali del risparmio connesso agli investimenti: le “politiche dei fattori” debbono attirare gli investimenti nazionali e internazionali verso impieghi produttivi come quelli del risparmio canalizzato nelle banche. Debbono essere favoriti gli stabili investimenti azionari che rifuggono dalla speculazione con la quale non cresce un solido capitalismo produttivo.
Le tecnologie enormemente cresciute e le troppo vecchie normative permettono spesso il prevalere dell’ “algotrading” in una frazione di secondo, a scapito degli investimenti non speculativi. Necessita una svolta a maggior tutela del risparmio, dell’azionariato stabile e non speculativo. Ringraziamo il Presidente Guzzetti per queste giornate del risparmio e per la lungimirante attività alla guida dell’Acri dove sono rappresentati molti dei più solidi azionisti che contribuiscono alla stabilità delle banche italiane che è uno dei presupposti per la fiducia e la ripresa. 

Intervento del Presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli

Obbligati a crescere | [05/10/2016]

(5 ottobre 2016) Intervento del Presidente dell’ABI  Antonio Patuelli al Convegno organizzato da Il Messaggero dell’Economia alla presenza del Presidente della Repubblica

Signor Presidente della Repubblica, le Banche in Italia sostengono il massimo sforzo contro gli effetti della lunga crisi e per la ripresa.Senza “aiuti di Stato”, con il costo straordinario anche dei salvataggi di banche in crisi, lontane dagli scandali internazionali, le Banche in Italia sospingono la ripresa con requisiti di capitale mai così alti, con tempi ancora troppo lunghi della Giustizia civile, con i tassi più bassi, incorporando gran parte dei costi dello “spread” fra i titoli pubblici italiani e quelli degli Stati con minore debito pubblico, contraggono nuovi prestiti dove ve ne è domanda, come per i mutui, subiscono le contraddizioni dell’Unione Europea e dell’Unione bancaria tuttora priva delle indispensabili identiche norme di diritto bancario, finanziario, fiscale, fallimentare e penale dell’economia.L’Unione Europea scricchiola e non dà segni di progettualità per una nuova Costituzione per l’Europa, né sulle tematiche bancarie che rappresentano, con l’immigrazione, i principali banchi di prova per la sopravvivenza e lo sviluppo di questa Unione Europea …

Il testo dell’intervento

Il video dell’evento

L’intervento del Presidente ABI Patuelli all’evento organizzato da Il Messaggero

Festival Dante 2021 | [16/09/2016]

(16 settembre 2016) Intervento del Presidente dell’ABI  Antonio Patuelli al Festival nazionale dedicato al padre della lingua italiana

Ringrazio la Fondazione della Cassa, l’Accademia della Crusca che ci permettono confronti di così alto livello, che ci permettono anche di ragionare in un giorno di lutto come questo.Perché è un giorno di lutto per Carlo Azelio Ciampi. Il ragionare è un atto di ossequio all’esempio che ci ha rivolto e quindi non contrastiamo il nostro non è un festival di divertimento, ma un festival di ragionamento.Il primo apprezzamento è al tema di quest’anno di Dante 2021, a piè del vero il dubbio; ovvero sia il metodo del dubbio per la ricerca della verità che è cosa diversa da essere dubbiosamente irrisoluti…

Il testo dell’intervento

Intervento del Presidente ABI Patuelli all’evento nazionale dedicato al poeta fiorentino

Semplificazione e trasparenza nei rapporti con la clientela | [14/07/2016]

(14 luglio 2016) ​Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso la Commissione parlamentare per la semplificazione

​L’Associazione bancaria italiana, anche a nome del Presidente Antonio Patuelli, ringrazia la Commissione parlamentare per la Semplificazione dell’invito a partecipare all’indagine conoscitiva volta a individuare le possibili linee d’azione per rendere più semplici e trasparenti i rapporti con gli utenti nei comparti bancario, finanziario ed assicurativo.Il Presidente Patuelli in occasione dell’Assemblea annuale dell’Associazione bancaria ha sottolineato che “Occorre una trasparenza semplice, perché ciascuno, con prospetti identici in Europa, come ha proposto il Sole 24 ore col pieno nostro consenso, sia pienamente consapevole e responsabile delle proprie scelte di investimento.” Pertanto attribuiamo grande importanza ai lavori di codesta Commissione e siamo lieti di portare il nostro contributo ai suoi lavori.E’ infatti del tutto condivisibile l’obiettivo di codesta Commissione: “verificare la stratificazione normativa e i fattori di complicazione nei comparti finanziario, bancario e assicurativo, anche al fine di prospettare soluzioni legislative volte alla semplificazione e alla trasparenza”, e assolutamente tempestiva ed opportuna l’indagine conoscitiva da essa disposta …

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la Commissione parlamentare per la semplificazione

Riflessioni sull’educazione finanziaria | [13/06/2016]

(13 giugno 2016) ​Intervento del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini al Seminario istituzionale svoltosi presso la Commissione finanze della Camera dei Deputati

​Onorevoli deputati, a nome del Presidente Antonio Patuelli e dell’Associazione Bancaria Italiana Vi ringrazio per l’invito che ci avete rivolto a partecipare a questo importate momento di confronto in questa prestigiosa sede istituzionale.Il mio intervento si focalizzerà su alcuni spunti di riflessione in merito allo stato dell’educazione finanziaria in Italia e a quanto fatto dal mondo bancario con l’obiettivo di contribuire alla sua diffusione, per poi passare al tema cardine di questo seminario, ovvero le opportunità sottese all’adozione di una normativa specificamente dedicata al tema di educazione finanziaria nel nostro Paese.E’ ampiamente riconosciuto il fatto che un elevato livello di educazione finanziaria incida sui sistemi economici, determinandone maggiore efficienza, competitività e innovazione. L’attuale scenario di riferimento ha posto sempre più al centro dell’attenzione il rapporto tra finanza e cittadini e, di conseguenza, la relazione tra conoscenza economica e responsabilità individuale. Per tale motivo l’educazione finanziaria – da materia per addetti ai lavori è diventata una competenza di base – e si è evoluta nel più ampio e generale concetto di “cittadinanza economica, che è strettamente connesso ai temi della legalità, della corretta percezione del valore del denaro e della responsabilità sociale, comprendendo quell’insieme di conoscenze, capacità e competenze che permettono al cittadino di divenire agente consapevole nell’arco della propria vita economica e sociale, al pari dell’educazione civica.Purtroppo in Italia ci sono ancora molte lacune in termini di diffusione delle conoscenze economiche di base, come dimostrano i risultati di diverse rilevazioni e ricerche.Il World Competitiveness Index colloca l’Italia al 44° posto per diffusione dell’educazione finanziaria e ultimo tra i Paesi del G8; l’analisi Standard & Poor’s Global FinLit Survey dà un quadro del livello di diffusione dell’educazione finanziaria che, solo nei Paesi del G7, varia da una percentuale del 68% del Canada al 37% dell’Italia.L’IGCF (Indice globale di competenza finanziaria) elaborato da un team interaccademico composto da docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e dell’Invalsi, colloca il livello medio di competenza finanziaria degli italiani tra il 5 e il 6, su una scala da 0 a 10.Guardando al mondo scolastico dai dati dell’indagine OCSE PISA , che nel 2012 ha coperto 18 Paesi e un campione di quasi trentamila quindicenni, emerge come l’analfabetismo finanziario dei nostri ragazzi tocchi livelli significativi, con oltre la metà degli studenti che si attesta su un livello di comprensione dei meccanismi economici e finanziari ben al di sotto della media degli altri Paesi. Inoltre l’educazione finanziaria non è presente nei programmi scolastici curricolari sebbene vi siano diversi enti pubblici e privati che propongono programmi didattici nazionali in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (Banca d’Italia, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio).

Il testo dell’intervento

Intervento del Direttore generale ABI presso la VI Commissione finanze della Camera

Documento di Economia e finanza 2016 | [18/04/2016]

(18 aprile 2016) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni riunite Bilancio della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica

​Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del settore sul Documento di Economia e finanza per il quadriennio 2016-19. La fase economica e finanziaria, nazionale e internazionale, si presenta non priva di novità; anche per questa ragione gli articolati materiali di analisi che fanno da sfondo al Documento (Programma di stabilità, documenti di dettaglio della finanza pubblica, Piani nazionali di riforma, ecc.) rappresentano fondamentali spunti di discussione che l’Associazione è lieta di cogliere.Il nostro contributo è strutturato in due parti:

  • nella prima presentiamo considerazioni sull’impostazione generale della politica economica e informazioni sull’andamento dell’attività bancaria e in particolare sugli sviluppi sul fronte della qualità del credito;
  • nella seconda ci concentriamo sulle misure più specifiche a cui il Documento fa riferimento e che potranno avere diretto impatto sul settore bancario italiano.

Il testo dell’Audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato

San Marino, Italia e Unione europea | [01/04/2016]

(1 aprile 2016) Intervento del Presidente dell’ABI  Antonio Patuelli alla cerimonia di insediamento dei nuovi Capitani reggenti

Eccellentissimi Capitani Reggenti.
Onorevoli Segretari di stato e membri del Consiglio grande e generale,
Eccellenze, Signore e Signori,sono pienamente consapevole dell’onore che mi è concesso di essere l’Oratore ufficiale all’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti con i quali mi congratulo vivamente.L’emozione mi deriva innanzitutto dalla conoscenza della Vostra illustre storia, per il ruolo anticipatore che per secoli avete espresso con il modello di istituzioni repubblicane che ha rappresentato un sogno secolare per tanti italiani e un mito innanzitutto per la vicina Romagna prima della proclamazione della Repubblica Italiana nel 1946.Ho viva la consapevolezza del ruolo anticipatore della Vostra Repubblica nella solidarietà sociale e nei diritti civili, come per l’abolizione della pena di morte fin dal 1848.Non potrò mai dimenticare il coraggioso ruolo di San Marino per il Risorgimento italiano, con la generosa ospitalità verso tanti esuli e soprattutto con il decisivo salvataggio di Giuseppe Garibaldi e, in Garibaldi, del sogno di indipendenza e libertà.Luigi Carlo Farini, medico, scienziato, patriota e poi Statista, scrisse che allora, in quel luglio 1849, dopo la sconfitta definitiva nella prima guerra d’Indipendenza e la caduta della Repubblica Romana, per Garibaldi “toccare San Marino era ardua impresa; asprissimi inesplorati sentieri, fitti boschi, torrenti impetuosi, e non solo gli Austriaci che scendevano dall’Appennino toscano alle spalle, ma a fronte, a costa, quelli che di Romagna incalzavano.Camminò Garibaldi tutto il giorno 29; fu a Macerata Feltria da sera; il dì seguente occupò Pietra Rubbia; ripreso il cammino, corse il rischio di smarrirsi pei boschi.Ma, aggiunse Farini, a mezzo giorno del 31 luglio giunse colle sue genti a San Marino, ove pubblicò questo manifesto: “Soldati, noi siamo giunti sulla terra di rifugio, e dobbiamo il miglior contegno ai generosi ospiti; così avremo meritata la considerazione che è dovuta alla disgrazia perseguitata. Io svincolo qui da ogni obbligo -aggiunse Garibaldi a San Marino- i miei compagni lasciandoli liberi di tornare alle case loro: ricordino che l’Italia non deve restare nell’obbrobrio, e che meglio è morire che vivere schiavi dello straniero.”Sono consapevole dei tanti problemi strategici e di buon vicinato anche finanziario e di collaborazione economica che insieme Italia e San Marino hanno superato, in spirito di concordia, fin dal maggio 1860, dai primi giorni successivi ai Plebisciti che decisero l’unificazione degli antichi Stati che allora confinavano con la Vostra Repubblica, come l’ex Granducato di Toscana e le vecchie Legazioni pontificie delle Romagne, quando l’allora Primo Ministro della nascente Italia unita, Camillo Cavour, si rivolse ai Vostri Capitani Reggenti per proporre collaborazione reciproca.Rivivo la gratitudine di generazioni di italiani, innanzitutto di romagnoli, per la coraggiosa ospitalità fornita dalla Vostra Serenissima Repubblica nei mesi più difficili e tragici della seconda Guerra Mondiale, come ha emblematicamente descritto Sergio Zavoli.Con queste indelebili consapevolezze, dopo le fasi dei recenti anni di complesse relazioni finanziarie fra l’Italia e la Vostra Repubblica, ho vissuto in questi ultimissimi anni con particolare apprezzamento il percorso di superamento di quelle problematiche, che ora sono alle spalle, che derivavano innanzitutto dalle particolarissime e complesse peculiarità giuridiche della piena unione doganale e valutaria fra San Marino e l’Italia che evidenziavano contemporaneamente le problematiche di non totale uniformità giuridica fra uno Stato pienamente inserito nei vincoli dell’Unione Europea, come l’Italia, e la Vostra Repubblica che non ne fa parte con pienezza, ma ha con essa una serie di Accordi.Peraltro la Vostra Serenissima Repubblica fa parte di tanti fondamentali organismi internazionali ed è integrata in decisivi organismi di funzionamento del mercato come il Sistema europeo dei pagamenti (Sepa).Apprezzo le  Vostre scelte decise ed anche coraggiose di questi anni, in particolare nel diritto dell’economia, per la trasparenza dei e nei mercati, nella lotta al riciclaggio e all’evasione fiscale.Apprezzo anche talune scelte particolarmente decise che la Vostra Repubblica ha compiuto di recente come le confische dei libretti al portatore sprovvisti di “adeguata verifica”.Ammiro la limitatezza del Vostro debito pubblico che mette la Vostra economia complessivamente in condizioni molto competitive nel contesto europeo.Ora tutti viviamo un momento particolarmente difficile e decisivo per la libertà e il progresso dei nostri popoli minacciati da sempre più vicine guerre e guerriglie terroristiche. Infatti, sono sempre più vicini nel Mediterraneo i rumori di guerra e l’Europa è ripetutamente colpita da stragi.  In una fase così complessa, occorre riaffermare con convinzione e non allentare la pienezza dei doveri e diritti di libertà costituzionali sui quali si basano le nostre Repubbliche.  Il momento è anche decisivo per le prospettive di tutti i popoli e gli Stati d’Europa. Infatti, quasi un decennio di grave crisi economica e delle sue conseguenze, pur ora in un clima di ripresa, e i forti flussi migratori da Sud verso Nord rimettono in discussione conquiste di libertà come la libera circolazione delle persone in Europa che è strettamente collegata con la libera circolazione delle merci e dei capitali.  La nascita dell’Unione bancaria europea, dopo il consolidamento dell’Euro come moneta comune, rappresenta una sfida decisiva per l’avvenire complessivamente delle economie, di cui le Banche sono gli indispensabili anelli di connessione, e per il benessere dei popoli.E’, quindi, in discussione il futuro stesso dell’Europa dopo settant’anni di pace in crescente libertà.Sono anche in discussione i principi di uguaglianza dei doveri e dei diritti dei cittadini d’ogni parte d’Europa.L’Unione europea deve, infatti, crescere non solo come un mercato aperto, ma innanzitutto come Istituzione garante di preventiva interdizione verso ogni rischio di disparità competitiva nella indispensabile uguaglianza dei punti di partenza dei cittadini e delle imprese di ogni genere nel mercato libero e regolato dell’Europa unita.Il processo ottocentesco di unificazione nazionale italiana ha prodotto grandi risultati, ma anche non ha risolto le forti sperequazioni fra le varie zone d’Italia, nonostante che le giovani Istituzioni nazionali di allora, appena unite dal Risorgimento, anteposero l’unificazione costituzionale e normativa che realizzarono in pochissimi anni.L’Unione europea oggi soffre innanzitutto la mancanza di una Costituzione che definisca doveri e diritti di tutti e di ciascuno.L’Europa soffre delle sperequazioni, fra mercato unico, moneta unica e incompleta unione bancaria, quando mancano norme uniche e non flessibili sulle fondamentali tematiche finanziarie, bancarie, del diritto societario, fallimentare e penale dell’economia.Se queste importanti contraddizioni non saranno superate in tempi ragionevoli, non nascerà la nuova Europa del dopo grande crisi, ma esploderanno ancor più forti le spinte neonazionaliste che potranno spigionare anche gravi rischi di nuove tendenze autoritarie.Queste sono questioni decisive che vedono al centro innanzitutto la nascente e complessa Unione bancaria europea e rimettono in discussione tutti i fondamentali risultati raggiunti in questi decenni che vengono scossi quotidianamente innanzitutto, ma non solo, dall’emergenza immigrazione. 

Eccellentissimi Capitani Reggenti,
Onorevoli, Eccellenze,
Signore e Signori, 

di fronte a queste nuove sfide a cui non ci si può sottrarre, confido che le Istituzioni e gli organismi economici delle nostre due Repubbliche possano sviluppare, sempre più, assieme anche nell’Unione Europea, dei percorsi paralleli che diano convergenti impulsi per garantire la pienezza delle libertà e dell’uguaglianza delle condizioni di partenza nella competitività della vita economica nella quale occorre progredire insieme.Gli ideali di libertà che ci accomunano ci impongono sempre nuove responsabilità per il progresso della civiltà in ogni sede, sia per sempre nuovi diritti e doveri, come in ambito bancario e finanziario, per una sempre maggiore fiducia verso gli organismi finanziari, sulla base di forme di trasparenza al tempo stesso complete e  più “semplici” per tutti e con un ripensamento dei nuovi meccanismi di “salvataggio interno” (bail in) delle banche che in varie parti d’Europa, e di recente in Italia, hanno mostrato molti limiti ed anche contraddizioni con l’articolo 47 della sempre vigente Costituzione della Repubblica Italiana che, senza equivoci, dispone che “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme….”. In nome di questi alti ideali, sono particolarmente onorato e lieto di essere qui ad auspicare ancor più intensi obiettivi di collaborazione innanzitutto bancaria e finanziaria fra San Marino e l’Italia, nell’Unione Europea e in un mondo sempre più globalizzato.

Grazie.                                        

Antonio Patuelli          

Intervento del Presidente ABI alla cerimonia di insediamento dei nuovi Capitani reggenti

Il settore bancario e finanziario e la tutela del risparmio | [08/03/2016]

(8 marzo 2016) Audizione del Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini presso la Commissione finanze e tesoro del Senato.

“Vorrei innanzitutto ringraziarvi, a nome del Presidente Patuelli e dell’Associazione Bancaria Italiana, per averci invitato a partecipare a questa indagine sulle condizioni del settore bancario e finanziario italiano e la tutela del risparmio, anche con riferimento alla vigilanza, la risoluzione delle crisi e la garanzia dei depositi europee. orrei innanzitutto ringraziarvi, a nome del Presidente Patuelli e dell’Associazione Bancaria Italiana, per averci invitato a partecipare a questa indagine sulle condizioni del settore bancario e finanziario italiano e la tutela del risparmio, anche con riferimento alla vigilanza, la risoluzione delle crisi e la garanzia dei depositi europee.L’ampiezza e l’articolazione dei temi oggetto dell’audizione odierna sono tali da non consentire, nei limiti di tempo oggi disponibili, una esaustiva e completa trattazione; diamo pertanto, fin d’ora piena disponibilità a contribuire ai lavori di Questa Commissione con ulteriori interventi e documentazione.L’intervento di oggi si concentra fondamentalmente sui lavori che stanno portando al completamento dell’Unione Bancaria, nei suoi tre pilastri: il meccanismo unico di vigilanza, il meccanismo unico di risoluzione delle crisi e il sistema di garanzia dei depositi. Oltre alle considerazioni sull’Unione bancaria, il documento offre considerazioni introduttive sul contesto di riferimento dell’attività bancaria e sulle implicazioni di sette anni di crisi, nonché alcuni commenti in materia di misure per il recupero dei crediti deteriorati e la necessità di una trasparenza semplice nel campo del rapporto tra mondo finanziario e clientela …

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale dell’ABI presso la Commissione finanze e tesoro del Senato